Non c'è solo la partecipazione in video conferenza con Gaza al convegno organizzato dal Consiglio per le relazioni internazionali di Hamas. Francesca Albanese, relatrice del'Onu non proprio al di sopra della parti, è stata osannata ripetutamente come eroina dei palestinesi, prima e dopo il 7 ottobre, dal "Movimento islamico di resistenza" sulla lista nera delle organizzazioni terroristiche di Stati Uniti, Canada, Unione Europea, Australia e altri paesi. Non solo: Un Watch, un'organizzazione non governativa accreditata alle Nazioni Unite, che monitora l'operato dell'Onu, accusa che formazioni pro Pal giustificazioniste del 7 ottobre, hanno raccolto 20mila dollari per il tour di Albanese in Australia e Nuova Zelanda. Lei e l'Onu hanno smentito, ma resta il giallo.
Il 28 novembre 2022, come ha raccontato il Giornale nell'edizione di ieri, Albanese partecipava in video conferenza a un convegno a Gaza sul blocco israeliano della Striscia organizzato da Hamas. La conferma è del giornalista palestinese Ashraf Shannon di Press tv, che segue l'evento e realizza un servizio. La neo nominata spiega che "esiste un diritto di opporsi a questa occupazione. E naturalmente questo è un percorso difficile, perché porta alla questione della resistenza legittima. Come sapete la comunità internazionale non è ben disposta, soprattutto nel momento attuale, verso qualsiasi forma di resistenza non pacifica". Al convengo c'è Basem Naim, che nel servizio di Press tv parla in inglese e nel sottopancia viene presentato come "alto funzionario di Hamas". Un altro esponente di spicco del gruppo armato è Ghazi Hamad, ex viceministro degli Esteri di Hamas, che ha preso la parola nella conferenza e in seguito dichiarerà che "il 7 ottobre si ripeterà". Però al convegno con Albanese in video collegamento c'erano anche Ahmad al-Mudallal, esponente di spicco della Jihad islamica palestinese, altra organizzazione considerata terroristica dall'Occidente e Khadr Habib che rappresenta la formazione a Gaza. Prima e dopo l'attacco stragista del 7 ottobre, Hamas ed i suoi rappresentanti hanno sempre osannato Albanese come un'eroina. L'11 luglio 2023, due mesi prima del 7 ottobre, Jihad Taha, portavoce di Hamas, ha elogiato l'intervento di Albanese davanti al Consiglio dei diritti umani dell'Onu per aver "evidenziato i crimini e le violazioni dell'esercito di occupazione sionista". In marzo e luglio 2024 sul sito web del gruppo armato e attraverso l'agenzia stampa affiliata, Shebab, altri elogi. "Hamas ha affermato che le dichiarazioni della Relatrice delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Palestinesi, Francesca Albanese secondo cui ci sono prove sufficienti che l'esercito criminale di occupazione sionista abbia commesso genocidio (), rappresentano un ulteriore riconoscimento da parte di un alto funzionario delle Nazioni Unite". Poco prima del 7 ottobre, Naim, che aveva partecipato al convegno a Gaza con Albanese l'anno prima, esprime il suo "apprezzamento per la Relatrice () per aver trasmesso la dolorosa e dura realtà nei territori palestinesi con obiettività e professionalità".
Un Watch, Ong accreditata all'Onu, è vicina ad Israele, ma fornisce dettagli sui fatti. In un dossier intitolato "Lupo travestito d'agnello" aveva chiesto all'Onu di fornire "tutta la documentazione e ricevute" del viaggio di Albanese in Australia e Nuova Zelanda. Le spese per 20mila dollari sarebbero state coperte, secondo l'Ong, da gruppi pro Pal vicini ad Hamas. Albanese sostiene "che non ha niente da nascondere" e "il viaggio in Australia è stato pagato dalle Nazioni Unite". Il Comitato dell'Onu, che doveva fare chiarezza, l'ha "assolta" pur ammettendo che non si trattava di una visita ufficiale. I dubbi rimangono, ma anche se le spese fossero state coperte dall'Onu, il tour era organizzato da gruppi pro Pal filo Hamas. Il viaggio è durato dal 9 al 22 novembre 2023 in Australia e Nuova Zelanda, paesi che non sono collegati al mandato di rapporteur speciale. I pro Pal di Afopa hanno dichiarato di aver "sponsorizzato e supportato" il tour. L'Associazione australiana degli amici della Palestina ha poi elogiato il capo di Hamas, responsabile del 7 ottobre, Yahya Sinwar, dopo la sua uccisione da parte dell'esercito israeliano. Albanese, durante gli incontri in Australia, ringraziava l'AFOPA per "aver organizzato una visita così impegnativa" e non l'Onu. Stesso copione in Nuova Zelanda fra il 20 e 21 novembre 2023 dove la relatrice è stata accolta dal Palestine Solidarity Network Aotearoa. Il 7 ottobre il gruppo ha dichiarato che "gli attacchi di Hamas sono comprensibili". E il giorno dopo ha rincarato la dose sostenendo che i terroristi "dovrebbero essere descritti come combattenti della resistenza".