Esplode un casolare durante uno sgombero: morti tre carabinieri. Funerali di Stato e lutto nazionale

Scritto il 14/10/2025
da agi

AGI - Di quel casolare fatiscente nel piccolo comune di Castel d'Azzano (Verona) non resta che un cumulo di macerie. Sotto mattoni e travi hanno trovato la morte tre carabinieri che avevano bussato a quella porta nel cuore della notte per eseguire uno sfratto e una perquisizione. Ma si contano anche 17 feriti tra carabinieri, polizia e vigili del fuoco.

L'ultima volta che le forze dell'ordine avevano bussato a quella porta, esattamente un anno fa, avevano trovato il casolare saturo di gas e pronto a esplodere. In un'altra occasione gli occupanti avevano minacciato di darsi fuoco cospargendosi di liquido incendiabile.

La famiglia Ramponi: disagio e violenza

La storia di Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi è una storia di grande disagio, terminata con una azione violenta premeditata e architettata nei minimi particolari. I tre sono stati ora arrestati per omicidio premeditato e volontario, anche se la procura sta valutando di contestargli il reato di strage. Due dei tre fratelli sono anche tra i feriti, il terzo l'hanno dovuto stanare con un elicottero perché era riuscito a fuggire.

Sfratto e perquisizione: il dramma annunciato

Le forze dell'ordine sono arrivate intorno alle 3 del mattino assieme ai reparti speciali per circondare l'edificio. Ma appena i militari hanno varcato la soglia del casolare, Maria Luisa, al piano superiore, circondata da molotov e bombole di gas aperte ha utilizzato l'accendino che teneva in mano. "Sapevamo che la situazione era complessa, ma nessuno poteva aspettarsi un gesto di tale follia", ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Verona, colonnello Claudio Papagno.

militari dell'Arma avrebbero dovuto dare esecuzione a due atti giudiziari: uno civile, lo sgombero, e uno penale, ovvero una perquisizione per la ricerca di armi ed esplosivi, dato che in un precedente sopralluogo per lo sgombero erano state infatti viste molotov nascoste sul tetto della casa dai droni. "Sapevamo che la situazione era disastrosa. Si erano cosparsi di benzina l'ultima volta. Avevano perso tutto ormai... vivevano senza corrente, senza riscaldamento, vivevano come dentro ad una grotta. Sapevamo tutti che era una situazione difficile, e già in 4/5 occasioni avevano preannunciato il peggio. Ora che gli avevano pignorato tutto dicevano: piuttosto che lasciare casa ci facciamo saltare in aria", ha spiegato all'AGI un vicino di casa.

L'origine dei problemi e la spirale di debiti

problemi erano iniziati con un incidente avvenuto di notte, mentre i tre stavano sottraendo del fieno in un campo vicino con un trattore, a fari spenti. Un incidente che ha provocato il decesso di una terza persona. Da qui la richiesta di risarcimento, la vendita di alcuni campi, i problemi economici, un mutuo ottenuto falsificando la firma di uno dei familiari e il pignoramento della loro abitazione.

"Era una casa disastrata, senza luce, non so neanche se c'era l'acqua. Era una casa veramente fatiscente. Non c'era neanche l'allaccio della corrente elettrica: una casa per modo di dire - ha spiegato i cronisti il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito - è stato uno dei momenti più duri della mia carriera, sicuramente, quindi anch'io ho visto i carabinieri portati fuori sotto le macerie e devo dire che mi ha molto colpito. Una tragedia che non ha uguali. Una cosa è una guerra di mafia, un'altra è morire così".

Verona in lutto per i Carabinieri

Un cittadino di Verona nel pomeriggio ha deposto un mazzo di gigli davanti alla caserma provinciale dei Carabinieri di Verona. Il governatore Luca Zaia ha proclamato tre giorni di lutto.

Le reazioni istituzionali e il ricordo delle vittime

Nel pomeriggio la visita del ministro della Difesa Guido Crosetto e del comandante generale dei carabinieri Salvatore Luongo. "È una tragedia che ha colpito l'Arma e il Paese. Dobbiamo prima di tutto pensare ai familiari di questi tre Carabinieri che oggi stanno vivendo il dolore di questa perdita. Calcolate che non abbiamo avuto così tante perdite dalla strage del Pilastro e da Nassiria" ha detto il generale.

Mattarella, cordoglio ai familiari dei carabinieri e all'Arma

"Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell'Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Dapra', travolti da un'esplosione durante un'operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco. In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all'Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all'augurio di pronta guarigione agli operatori feriti". Ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo. 

Meloni, cordoglio del governo ai familiari delle vittime

 "Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di tre Carabinieri e del ferimento di altri tredici tra militari dell'Arma, Vigili del Fuoco e Polizia, a seguito di un'esplosione avvenuta durante un'operazione di sgombero nel Veronese. Il mio cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime". Ha scritto su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Il Consiglio dei ministri ha deliberato i funerali di Stato per i tre Carabinieri. Sempre a quanto si apprende, sarà, inoltre, dichiarato il lutto nazionale nelle giornate di oggi e nel giorno delle esequie.