Lecornu si assicura i voti dei socialisti

Scritto il 14/10/2025
da Matteo Pesce

Il premier francese Lecornu congela la riforma delle pensioni fino al 2028 e il Ps annuncia che non voterà la sfiducia

Sébastien Lecornu è arrivato all'Assemblée Nationale, pronto a spiegare il proprio programma di governo. Un esecutivo che lotta per la sua sopravvivenza - dato che è un governo di netta minoranza - per cui le prossime ore saranno decisive. E per rimanere a Matignon il premier ha deciso di strizzare l'occhio alla sinistra - da sempre contraria all'aumento dell'età pensionabile - piegandosi alle richieste del Parti socialiste.

La squadra scelta dall'ex ministro della Difesa è nuova. Visto che la prima compagine è durata solo 14 ore, un cambio profondo era d'obbligo, ma sia l'estrema sinistra del Nouveau Front Populaire che il Rassemblement National hanno fatto sapere di essere pronti con la mozione di sfiducia, calendarizzate per il prossimo giovedì.

Dopo le dichiarazioni del premier, i compagni del Ps si sono riuniti nelle segrete stanze di Palazzo Borbone e alla fine hanno deciso. Il capogruppo Boris Vallaud ha annunciato che la brigata del garofano non voterà la mozione di sfiducia al governo, esultando: "E' una vittoria per migliaia di francesi, il riconoscimento di una battaglia e il primo passo verso il blocco di questa riforma e la sua abrogazione". Sébastien Lecornu ora può stare sereno.

La situazione ereditata

Al momento, di fronte ai 577 deputati dell'Assemblée Nationale, il premier scelto da Emmanuel Macron ha ribadito lui non sarà il "il Primo Ministro del dissesto dei conti pubblici" e di lavoro ne avrà sicuramente visti i risultati dei precedenti governi. Dati alla mano si parla di un drastico aumento del debito pubblico, che ha raggiunto quota 3300 miliardi di euro. Al momento la Francia diventa il grande malato d'Europa con una situazione interna tutt'altro che facile da gestire e Lecornu lo sa: "Il declino non è certo" chiarendo che vuole portare a termine la missione "a determinate condizioni".

Ma se lui spera di dettare legge in un arco parlamentare così frammentato la situazione passa da grigia a nera. Si perché il gruppo socialista ha fatto sapere che presenterà una mozione di sfiducia contro l'esecutivo se le sue richieste non saranno soddisfatte. Tra le altre cose i socialisti hanno chiesto che ci sia un "dibattito parlamentare libero con l'impegno del premier a rinunciare all'uso dell'articolo 49.3 - che permette al primo ministro di dichiarare approvata una legge senza voto dell'Assemblea - e la conferma dell'allentamento della traiettoria finanziaria".

Il nodo pensioni

Proprio sulle pensioni i gruppi presenti in parlamento hanno preparato le barricate. Ma il primo ministro macroniano ha fatto sapere che la riforma sarà congelata fino al 2028. In poche parole, l'innalzamento dell'età pensionabile - che in Francia è una delle più basse d'Europa - dovrebbe passare da 62 a 64 anni, ma se ne riparlerà dopo le prossime presidenziali del 2027. Si potrebbe pensare che Lecornou abbia voluto lasciare la patata bollente al prossimo inquilino dell'Eliseo ribadendo che la questione delle pensioni "sarà al centro del dibattito della prossima campagna elettorale presidenziale". Durante il discorso ha spiegato che "non ci sarà nessun aumento dell'età pensionabile da ora fino al gennaio 2028, come ha ulteriormente chiesto ieri il sindacato CFDT".

Poi il passaggio sulla sospensione dell'aumento dei contributi per una pensione piena: "Sospendere per sospendere non ha senso - ha chiarito - La sospensione che non preveda nulla dopo sarebbe irresponsabile. Questa sospensione deve riportare la fiducia necessaria per costruire nuove soluzioni. La sospensione per fare meglio, questa è la soluzione". Ma se da una parte ha voluto accontentare i partiti, dall'altra bisogna fare i conti con le finanze, per questo ha spiegato che il mancato introito dalle pensioni "dovrà essere compensato finanziariamente, anche con altre misure di taglio alla spesa"