La "rivoluzione" di Elly Schlein (foto) contro i cacicchi si ferma a Eboli. La segretaria del Pd cede al ricatto del governatore campano Vincenzo De Luca e consegna il partito nelle mani del figlio Piero (foto) in cambio dell'intesa su Roberto Fico. Accordo raggiunto nel campo largo in Campania: l'ex presidente della Camera correrà per la poltrona di governatore con l'ok di De Luca, che in cambio incassa la segreteria regionale del partito per il figlio. Nel partito esplode la rivolta. La vicepresidente del parlamento europeo Pina Picierno attacca: "Questo sarebbe il nuovo Pd? Partito diventato moneta di scambio".
Sul versante del centrodestra, la trattativa per individuare il candidato in Campania resta aperta: si attende il vertice tra i leader Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi in programma nel fine settimana. In pole resta l'opzione Cirielli: il viceministro degli Esteri è il candidato naturale di Fratelli d'Italia. Lega e Fi spingono per un profilo civico: il più quotato è il commissario Zes, Giosy Romano, nome sponsorizzato da Raffaele Fitto. E nel centrodestra dovrebbe fare il proprio ingresso il partito di Carlo Calenda.
La partita campana nel centrodestra si incrocia con quella veneta. Fratelli d'Italia e Lega non trovano l'intesa per il dopo Zaia. Al momento il Carroccio non intende rinunciare alla scelta del candidato governatore: si fa il nome del deputato Alberto Stefani. Mentre rimbalza l'ipotesi di una candidatura del presidente della Camera Lorenzo Fontana. In quel caso Fratelli d'Italia strapperebbe la guida della coalizione in due regioni: Campania e Lombardia (nel 2027). Il senatore veneto Raffaele Speranzon intercettato dall'Adnkronos frena: "Nulla ancora è deciso". Se dovesse toccare a Fdi le due carte su cui punta Giorgia Meloni sono Luca De Carlo, coordinatore veneto del partito, e Speranzon.
Dalla Campania alla Puglia, da un cacicco all'altro. Per Elly Schlein in Puglia lo scoglio è Michele Emiliano. Il governatore uscente vuole correre per il Consiglio regionale. Il candidato in pectore del campo largo, Antonio Decaro, ha posto il veto e minaccia di ritirarsi. Per ora l'unico tentativo di mediazione del pugliese Francesco Boccia, è fallito. Stefano Bonaccini suggerisce il passo indietro di Emiliano: "Chi è stato alla guida di una Regione, se ha fatto bene come Emiliano, può ambire ad altri ruoli persino più importanti. Deciderà la Puglia" commenta a Omnibus su La7, parlando delle Regionali in Puglia. "Se scioglierà le riserve, Decaro è una straordinaria candidatura. Decaro vuole dare un messaggio che è quello di aprire una nuova stagione". Non c'è solo Emiliano, anche l'ex presidente Niki Vendola vuole candidarsi per un seggio al Consiglio regionale. Anche in questo caso Decaro ha posto il veto. Uno scontro che rischia di rimettere tutto in discussione in Puglia.
Per il centrodestra è pronto a correre Mauro D'Attis. Giochi fatti invece in Toscana. Il centrodestra ha ufficializzato la candidatura di Alessandro Tomasi che sfiderà l'uscente Eugenio Giani. Mentre in Calabria il governatore di centrodestra Roberto Occhiuto se la vedrà con mister reddito di cittadinanza Pasquale Tridico.