Un paio di settimane dopo aver avuto un bambino, a Padova l'assessore Margherita Colonnello (nella foto) ha affisso alla porta del suo ufficio alcuni fiocchi arcobaleno, per affermare che sarà poi il figlio a scegliere la sua identità di genere. È l'ennesima dimostrazione che l'ideologia acceca, quasi in senso stretto, poiché a un certo punto l'ossessione per taluni temi può rendere incapaci di guardare la realtà per quella che è.
È evidente che questa esponente del Pd ha a cuore i diritti della comunità gay, trans e via dicendo. Tutto legittimo, ma qui si tratta di altro. Se non s'ammette in maniera molto semplice che il figlio è un maschio, si nega la realtà in quanto tale. Mascolinità e femminilità non sono un qualcosa che si possa arbitrariamente adottare, dato che la biologia ha una propria consistenza e la natura non può essere abolita in nome di una battaglia contro l'omofobia.
È sicuramente doveroso riconoscere la dignità di tutti e il diritto di vivere la vita come si vuole, se questo non comporta aggressioni al prossimo. Altra cosa però è rifiutare la realtà, come farebbe chi negasse la forza di gravità. Per giunta, nessuno può ignorare l'esistenza della disforia di genere, poiché vi sono persone che vivono con disagio la loro identità sessuale. Si tratta di qualcosa di serio e talvolta drammatico, che però non annulla il fondamentale rapporto tra sesso e genere, biologia e psicologia.
A ogni modo non è comunque un caso che la sinistra, perso ogni contatto con le vecchie lotte per il proletariato, oggi sia tanto impegnata a combattere il buonsenso. Tutto è iniziato negli Stati Uniti, quando il partito democratico è diventato un'alleanza tra etnie e poi tra gruppi anche di altra natura, uniti dal vedere il male assoluto nel maschio bianco eterosessuale.
Una politica spregiudicata s'è coniugata a una sorta di nichilismo pratico. Non solo si vogliono distruggere Dante e Shakespeare (cancel culture), ma s'intende pure negare che esistano leggi naturali; il tutto in nome di un egualitarismo che annulla la realtà.
È una deriva folle e si può solo sperare che finisca al più presto.